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giovedì 8 marzo 2018

La fine della ragione

La fine della ragione
Di Roberto Recchioni
(Feltrinelli Comics)

Una delle espressioni che più mi piace del dialetto romano è il "Dice che".
Non la conoscevo, sono venuto per la prima voltta a contatto con questo intercalare da quando ho conosciuto la mia dolce metà.
Non so se sia corretto, ma il soggetto che ho sempre attribuito a questa espressione è "La gente".
Lagente dice che. In origine mi faceva ridere. All'inizio non capivo che questa modalità espressiva si riferiva ad un ipotetico "tutti" e mi chiedevo chi fosse il portatore di conoscenza in oggetto.


Poi ha iniziato a spaventarmi. Quando "gente" ha preso la doppia. Il gentismo. La suprema conoscenza del popolo portatore di sapere poco saputo. Quando eravamo piccoli era divertente il telefono senza fili. Una frase diventava tutt'altro, si riempiva di significati stravolti e spesso simpatici nel loro essere assurdi. In parte mi ricorda anche il trasferirsi di conoscenza di quel "mio cuggino" Elio(elestorietese)centrico che tanto abbiamo perculato ai tempi del liceo.
Lo stravolgimento del sapere e la scorretta informazione, le fake news e il dimenticarsi dei concetti e delle innovazioni portate dalla scienza. Il vivere meglio e vivere sani che l'umanità ha tanto faticato a raggiungere, tutto nel water nel nome della libera informazione e del libero arbitrio.
La fine della ragione è questo: un genere umano ingrato e infervorato dall'odio verso il diverso nel nome della (finta) libertà.
Un racconto accompagnato da didascalie forti e immagini con uno stile grafico distantissimo dal "bonellismo" a cui è abituato il lettore che viene identificato come "tipico" da quel giornalismo che parla di fumetti senza averli mai letti da anni a questa parte.
Un romanzo a fumetti di rapida lettura ma di ampio respiro e di ampie vedute.
Un bellissimo romanzo a fumetti, con il quale Feltrinelli ha voluto far esordire sulla sua neonata collana un autore come Roberto Recchioni, che non è di sicuro uno che te le manda a dire.
Aspettavo con curiosità questo volume, perchè mi piace sia come scrive l'autore sia come si rapporta sui social. Non tanto (anche in verità) per i flame quotidiani che ci regala, ma sopratutto perchè a partire da quando lo seguivo sul suo blog (e faccio fatica a perdonargli di averlo abbandonato) ho sempre trovato spunti estremamente intelligenti e, cosa rara, argomentazioni sempre valide e sopratutto RAGIONATE.
Il fatto di saper argomentare e di dare delle risposte, per quanto queste a volte ovviamente siano prettamente soggettive, lo trovo sinonimo di onestà intellettuale e di profondo (e sano) spirito critico.
Non ho voluto leggere recensioni in giro prima di leggere "La fine della ragione" perchè, come ho verificato successivamente la lettura e prima di scrivere queste considerazioni, immaginavo che la figura dell'autore sarebbe finita in primo piano rispetto al fumetto. Così ovviamente è stato nella maggioranza dei casi. Sia per le recensioni positive che non. Ora: state recensendo un libro o state prendendo una posizione su Rrobe ? Ok, sui social spesso è uno stronzo. Ok, gioca con il suo essere "la rockstar del fumetto". Ma questo che c'azzecca con una recensione di un fumetto? Per quanto la sua figura sia parte del racconto (anche qui, sapete distinguere la provocazione dalla modalità narrativa? e lo dico io che sono una zappa...) i temi trattati sono ben più forti e "stringenti" rispetto al raccontarci di quanto vi sta sui coglioni la persona fisica dietro alla narrazione...
Lo stile del disegno utilizzato fa parte dell'evoluzione del Recchioni disegnatore. 
Tecniche che sono il retaggio di una ricerca voluta e sperimentale successiva a due viaggi in oriente. Ci sono state tempistiche di lavorazione "stringenti" per questo libro, che comunque non portano ad una giustificazione dell'uscita in prossimità delle elezioni come da tanti segnalato (erroneamente), e così via di mistificazione in mistificazione.
Tutto questo lo specifico perchè alcune tematiche trattate risultano ancora più forti e motivate (e paradossalmente fanno il gioco proprio dell'autore) dopo aver letto alcune delle recensioni uscite sul web.
Un 2 a 0 per il Rrobe che sicuramente ha gongolato e (giustamente) se ne sarà compiaciuto. L'uso dei social e l'avere una figura pubblica forte è una cosa che non si impara leggendo "Social for dummies" ma facendosi le ossa (e i flame) nel "web reale". E direi che il nostro autore lo sa benissimo.

Come voto avrei voluto scrivere 4 vaccini su 5, ma magari passavo per NoVax.
Facciamo 4 FakeNews su 5 allora.

2 commenti:

  1. Ce l'ho in comodino pronto per la lettura, l'ho preso sia per l'autore ma soprattutto per il tema trattato :)

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  2. Wao, me lo hai venduto, sul serio.
    Se laggente dice che è figo, sarà mio :D

    Moz-

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