Yamazaki 18 Years è una serie di storie ambientate in un multiverso creato dal gruppo che abbiamo nominato poche righe più sopra. Fanno parte del Gentleman Kaiju Club oltre a Valerio Schiti anche David Messina, Paolo Villanelli, Emanuel Simeoni. Tutti autori impegnati con case editrici americane, che oltre a disegnare appunto per Marvel, Dc Comics, Image ed altre si dilettano con progetti alternativi, come questo.
Yamazaki 18 Years è anche il nome di un Whiskey. Decisamente costoso e pregiato.
Questo Vol. 3 si può leggere tranquillamente anche senza aver acquistato i precedenti.
Diciamo che tutto il volume è disseminato di citazioni e richiami più o meno palesi ad un certo tipo di "mondo".
Quella raccontata è una storia divertente e ricca d'azione: troviamo un gruppo di ragazzini legati dalla stessa sfortunata patologia che permette loro di essere i soggetti ideali per un esperimento che li porta a diventare dei guerrieri giganti al fine di sconfiggere dei mostri (Kaiju) altrettanto grossi e cattivi, arrivati per una tragica fatalità nel nostro mondo insieme ad un personaggio quanto mai "particolare, il tutto sviluppato nello stile più classico dei Tokusatsu di nipponica memoria, che spopolavano anche nelle nostre tv negli anni 80/90.
Le dinamiche degli scontri con i nemici, dell'arrivo degli stessi e lo sviluppo dei legami e dei sentimenti dei protagonisti ricorda ovviamente oltre che Ultraman e Megaloman anche Evangelion, in un tributo continuo all'immaginario del genere.
Raccontare troppo della trama finirebbe per obbligarmi allo spoiler, accontentatevi quindi di queste info "generiche" in quanto si tratta di un albo che a fronte di una trama all'apparenza semplice corredato da disegni più che validi si tramuta in un divertissement per gli autori e in una piacevole scoperta per chi vuole leggere un fumetto non impegnativo ma che sa divertire.
Promosso dunque, e adesso vediamo di capire come riuscire a recuperare pure gli altri (il compendium che raccoglie i primi due volumi purtroppo risulta esaurito).
Vi allego una fotina dello sketch, la cover di questo volume se non ricordo male è disegnata dalla sempre bravissima Sara Pichelli.
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