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mercoledì 14 novembre 2018

Mister No Revolution - Vietnam

Ovvero: di come un trailer possa farti cambiare l'idea che ti eri fatto e vada a generare hype inconsueto. Non fosse stato per la cover splendida di Emiliano Mammucari, a questo elseworld di Mister No non avrei proprio dato una chance. Era in coda sulle cose che avrei sfogliato a Lucca e difatti arrivato allo stand Bonelli me ne sono pure scordato. Poi al keynote ho visto il suddetto trailer e tornato a Padova mi sono fiondato a prenderlo. Per fortuna, visto che si tratta di un fumetto BELLISSIMO.
Ho usato il termine elseworld, mutuato dall'immaginario DC perchè le premesse sono le stesse. Cito da wikipedia l'introduzione ai volumi che fa la casa editrice stessa per i pigri che non hanno cliccato il link:

«Negli Elseworld gli eroi sono tolti dalle ambientazioni a loro congeniali e posti in luoghi e tempi diversi. Alcuni sono esistiti veramente, altri potrebbero essere esistiti. Altri ancora non sono potuti, o non avrebbero dovuto, esistere. Il risultato sono storie che prendono personaggi a noi familiari e li rendono nuovi ed eccitanti come la prima volta che li abbiamo incontrati.»

Michele Masiero ci racconta infatti di un Jerry Drake "diverso". Le origini sono "nuove" ma lo spirito che muove il personaggio è lo stesso.
Chiariamo da subito una cosa: la rivoluzione del titolo riguarda "solo" le origini di Mister No (e di conseguenza anche gli anni in cui il tutto si svolge), non si tratta di un volume rivoluzionario in termini di modalità narrative o di linguaggio.
Volendo tirarla un po' per i capelli, possiamo associare il termine "Revolution" anche alla rivoluzione culturale in america post Vietnam. Ma non è detto che gli altri capitoli della storia (di cui ignoro il nome e non voglio googlare per rovinarmi la sorpresa) parlino di altre "rivoluzioni".
Ok, è un volume della linea Audace e di conseguenza ci sono parolacce e sequenze forti oltre ad una rispetto ridotto della gabbia bonelliana tradizionale in termini di strutturazione delle tavole. Ma la storia non è rivoluzionaria. Come detto al massimo sono i concetti espressi che sono quelli della rivoluzione culturale conseguente alla guerra in Vietnam.
Provo a spiegarmi meglio (ma non sono sicuro di riuscirci): in questo Mister No Revolution troverete sicuramente riferimenti a film, fatti cose e persone che sono propri della letteratura e del cinema "di guerra" che già più volte in passato hanno raccontato del 'Nam. Magari avrete una sensazione di Deja Vu. In alcune sequenze vi partirà in testa la musica di questo o quel film famoso. Don't Worry: è quello che vogliono gli autori.
Inizialmente mi sono trovato spaesato di fronte ai colori accesi e vivaci. Il racconto di un brutto momento di storia moderna "espresso" con questo stile mi ha lasciato perplesso. Temevo che venisse meno il senso di incazzatura che una storia così terribile sulla natura umana, sulle dinamiche politiche dell'epoca dovrebbe dare. Dopo un po' di pagine però ho interpretato questa scelta come la volontà di rendere ancora più evidente la contraddizione, dare una luce diversa al fatto che spesso l'interpretazione visiva virata su toni freddi e forse un po'"seppiati" influenza la visione delle cose. Rendere il tutto neutrale e a colorazione "normale" fa risaltare il contrasto tra il bene e il male, senza guidare l'occhio del lettore.
[Nota: solita interpretazione mia di pancia e quindi opinione opinabile].
Il cambio di toni (inteso come colori) che avviene quando si passa ai flashback è funzionale alla storia e reso benissimo.
Ormai in Bonelli la qualità del lavoro dei coloristi è sempre più valido, e in un volume come questo di grande formato si nota ancora di più. Siamo ai livelli di Lavender, che per quanto mi riguarda ha settato un nuovo standard in questo tipo di produzioni made in Italy.
Per una volta ho messo prima un giudizio sul lavoro dei coloristi rispetto a quello sui disegnatori: è una forma di rispetto nei confronti dei primi, spesso dimenticati o messi in secondo piano.
Non voglio mancare di rispetto a Matteo Cremona, che ha fatto un lavoro egregio. Della cover ne ho già detto: bellissima.

Mister No Revolution uscirà in tre volumi da libreria successivamente riproposti nel classico formato da edicola. Io sono a bordo anche per gli altri due, visto che come spero di avervi fatto capire questo primo episodio mi è piaciuto tantissimo.

Soggetto: Michele Masiero
Sceneggiatura: Michele Masiero
Disegni: Matteo Cremona
Copertina: Emiliano Mammucari
Colori: Luca Saponti, Giovanna Niro
Formato: 22x30 cm, colore
Pagine: 144

VOTO: 5/5

Se volete vedere il trailer a cui facevo riferimento, qui nel video della conferenza Bonelli dedicata  Mister No Revolution dal minuto 5.

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