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lunedì 19 novembre 2018

Cani Sciolti - Sessantotto

In questi giorni potete trovare in edicola il numero uno di questa nuova produzione che esce per Bonelli sotto il "cappello" dell'etichetta Audace, che da qui ai prossimi mesi sarà sempre più presente in edicola e in libreria/fumetteria. Il primo numero, scritto da Gianfranco Manfredi che cura anche l'editoriale, è disegnato e "copertinato" da Luca Casalanguida.
In due giorni mi sono trovato per le mani (dopo averli pagati ovviamente) due nuovi prodotti scritti secondo i canoni di questa nuova avventura dell'editore milanese. Mister No mi è piaciuto tantissimo. E Cani Sciolti ?
Prima di arrivare al dunque, una introduzione per i distratti. Cito testualmente quanto riportato dalla stessa Sergio Bonelli Editore QUI .

"Audace non è una collana né una serie, bensì un'etichetta, un ombrello sotto il quale daremo vita a progetti con una caratterizzazione narrativa e grafica dal taglio più "adulto" rispetto alle abitudini della nostra Casa editrice. Un linguaggio nuovo, per noi; un modo nuovo di proporre la "bonellianità" tradizionale, spostandola verso un pubblico che si fa sempre più esigente e sviluppandola in una serialità medio-breve. Un primo assaggio di questo diverso modo di raccontare a fumetti lo si è già avuto proprio a Lucca, con l'uscita del volume di Dragonero Senzanima, anticipatore di una serie che arriverà prossimamente in edicola e libreria."

Questo primo numero di Cani Sciolti ci racconta di un gruppo di ragazzi, più conoscenti che amici, che vivono in prima persona i cambiamenti socio-politici del '68 italiano.
Sono studenti, chi di buona famiglia chi meno. Quindi la narrazione prende spunto dalla vita universitaria di quella gioventù che ha partecipato attivamente alla rivoluzione culturale in oggetto. Io adoro la capacità di narratore di Gianfranco Manfredi. Ad oggi il suo Volto Nascosto è una delle mie mini serie Bonelli preferite. E ho apprezzato sia Magico Vento che lo sfortunato Adam Wild.

Però...questo primo numero mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non so se sia stata la foliazione diversa dal solito che magari ha influenzato lo stile di scrittura dell'autore, tuttavia mi risulta un primo numero "poco incisivo". Vengono introdotte delle relazioni, delle trame, ma nel complesso chiudiamo la quarta di copertina con un gigantesco punto interrogativo sul "dove" la serie voglia andare a parare. Sarà una narrazione che utilizza i protagonisti per narrare il contesto ? O viceversa ? O magari un giusto mix ?
Sinceramente questo senso di "sospensione" mi lascia come detto...interdetto.
I disegni di Casalanguida sono assolutamente adatti al tipo di vicenda raccontata. Il linguaggio risulta "audace" solo a tratti, ovviamente non parlo solo delle parole ma anche del tono delle vicende e delle modalità con cui vengono affrontati storie spigolose e difficili come quelle del '68 che ha tanti interpreti e tante chiavi di lettura.

Non me la sento di dare una valutazione a questo primo numero di Cani Sciolti perchè sono sicuro che Manfredi e Casalanguida sapranno stupirci in positivo.

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