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martedì 17 aprile 2018

Be Comics! - 2018 (Parte 2)

Questo secondo post relativo al BeComics! tratterà quei piccoli grandi intoppi riscontrati nel corso dello svoglimento del Festival. Non vuole essere uno di quei post urlati e incazzosi che si leggono sui social troppo facilmente di questi tempi e anzi cerca la costruttività e la sincera volontà di segnalare agli organizzatori quelle dinamiche migliorabili dal punto di vista dell'utenza. Ovviamente non essendo nello staff e non avendo "fatto di conto" riguardo alle dinamiche complesse di svolgimento, sicuramente determinate scelte sono state dei compromessi costo/risultato, che però per vari motivi forse potevano essere gestite meglio. Iniziamo, dopo aver lasciato qualche settimana per sedimentare le impressioni!




Programma dei seminari e presenza degli ospiti. 

Per chi abita a Padova e non fa un lavoro che impegna il weekend, è un problema che non si pone. Per tutti gli altri decisamente è un problema vero. Sapere all'ultimo momento gli orari di presenza dell'autore preferito rende complicato e frustrante l'organizzazione della presenza ad una manifestazione di questo tipo. Non stiamo parlando di un Comicon o di un Lucca Comics, dove si mette in conto di partire e trovare comunque qualcosa da fare/incontrare. E magari si opta per una permanenza di due o tre giorni e non solo di una giornata.
Sicuramente non è facile avere orari in anticipo, sopratutto per gli ospiti che non hanno seminari/incontri ma che sono "solo" allo stand degli editori...però è un dato di fatto: permettere ai visitatori di pianificare correttamente la visita senza trovarsi a "perdere" un incontro o l'ospite per il quale si è fatto il biglietto è un problema.

Le code

Non parlo delle code per le signing sessions (messe in preventivo da qualsiasi appassionato un minimo scafato) ma di quelle all'ingresso. Inconcepibile fare un'ora di coda per entrare in Fiera. E inconcepibile anche che non ci siano stati varchi previsti per permettere ingresso "a coda zero" a chi aveva già il braccialetto o l'abbonamento. Parlo della domenica mattina alle 10.30, credo una situazione di normalità e a due giorni dall'inizio del festival quindi poteva essere ragionato meglio il tutto. Se la coda è dovuta ad un afflusso più alto del previsto ovviamente è il caso di prendere spunto per il prossimo anno.

Sessions con gli ospiti internazionali

Ok, Walta ha avuto un problema di salute ed è saltata la signing, ci sta ed è nel pool degli imprevisti per i quali non è il caso di prendersela. Ma veder cambiare 3/4 volte in due giorni la gestione dell'incontro con Manara...beh è davvero assurdo. Può non sembrare una cosa "di peso", ma credetemi che solo su messenger pur non essendo io un influencer e non avendo una alta percentuale di persone predisposte all'hating nei contatti (anzi) ricevere 8/9 messaggi incazzati non è poco. Lasciamo stare l'umore di chi era in coda e di chi aveva la serenità della prenotazione che poi ha visto saltare l'incontro con uno dei suoi autori preferiti. Decisamente da rivedere questo tipo di approccio. Ah un suggerimento: Eventbrite ha reso la Lucca di Bao Publishing l'esperienza migliore possibile per gli appassionati presenti quest'anno. Think about it.
(Alla fine io sono riuscito a farla la coda giusta, ma solo grazie alle dritte che ci siamo scambiati tra blogger nei vari momenti di presenza.)

Logistica degli Stand

Avere le fumetterie in fiera e quindi staccate dalla parte comics è stata una scelta sicuramente ponderata ma discutibile. E credo che visto il flusso avuto grazie agli Youtuber avrebbe giovato molto anche agli editori avere un flusso di gente così elevato. Fa parte del commercio: se sai esporre e sai venderti a fronte di una marea di gente che passa comunque qualcuno compra qualcosa. Dal genitore che magari si prende un Tex mancante o una stampa di Manara al fratello maggiore che viene attirato da una graphic novel. Lo stesso vale al contrario: se avessi avuto qualche fumetteria in loco sarei stato di sicuro invogliato a fare qualche recupero. Sopratutto visto che mancavano ovviamente editori importanti quali Panini o Bonelli e in fiera c'era diverso materiale anche interessante disponibile. Non so insomma quanto aver diviso il "commerciale" dal "culturale" abbia giovato alla fruizione totale. Ovvio che San Gaetano è una location splendida per il "fare cultura" e ovvio che magari a monte ci sono ragionamenti (come già sottolineato) di costi/benefici che io non posso sapere. Da utente finale mi è dispiaciuto.

Ecco, spero di non aver usato toni troppo polemici o sentenziosi, ribadisco: vuole essere un excursus per dare atto all'organizzazione di aver fatto un gran bel festival ma che ci sono dei punti che a me (a noi in realtà viste le chiacchiere fatte con diversi amici presenti) non hanno entusiasmato.
Grazie a prescindere per aver portato a Padova il festival del fumetto & co che la città si meritava, speriamo che ci sia di anno in anno la voglia di migliorare e di fare sempre meglio. 

1 commento:

  1. Sono d'accordo con te per quanto riguarda le code (che poi l'unico casino c'è stato con Manara, gli autori erano sempre abbastanza liberi, ma non oso immaginare in futuro se dovessero arrivare Zerocalcare o Leo Ortolani..) e la logistica, potevano fare tutto in Fiera a questo punto..certo che anche là per certi Youtubers c'erano delle code d'ingresso lunghissime, dovrebbero snellire le procedure d'ingresso!

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